pietanze al veleno

Ricevo e pubblico una lettera di Greenpeace Italia.
Oramai anche sul nostro territorio nazionale sono sbarcati gli OGM.
Fin dall'antichità i grandi pensatori ci hanno sempre detto che noi siamo ciò che mangiamo. E' vero! per cui diventa importante alzare la testa dal piatto e iniziare a capire cosa ci stanno o vogliono propiinare.

Ciao alessandro,

pochi giorni fa ti abbiamo segnalato il rischio di una contaminazione da OGM in Italia, a causa di una presunta semina di mais transgenico in due campi in Friuli. Ora abbiamo le prove che quei campi sono transgenici. Lo confermano le analisi effettuate da un laboratorio certificato sui campioni che abbiamo prelevato nei giorni scorsi.

Perciò abbiamo deciso di fare quello che le autorità stanno rimandando da settimane. Questa mattina all’alba i nostri attivisti sono entrati in uno dei campi - a Vivaro in provincia di Pordenone - e hanno isolato, tagliato e messo in sicurezza le parti superiori delle piante di mais transgenico che producono il polline, responsabile della contaminazione.

In questi campi il mais è fiorito e sta già disseminando il proprio polline sulle coltivazioni circostanti. Basta perdere tempo! La Procura di Pordenone deve porre fine a questa contaminazione illegale e incriminare i responsabili e tutti i suoi possibili complici. Il rischio di una contaminazione di tutto il mais del Friuli deve essere scongiurato.

Di fronte a questa emergenza ci siamo appellati al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Scrivi anche tu al presidente per rafforzare la nostra richiesta.
Grazie!

Federica Ferrario
Responsabile Campagna OGM

Greenpeace Italia

Allora è possibile! CAMIGLIANO DOCET!

A volte pensiamo che i miracoli appartengano al passato immaginifico dei tempi andati, eppure anche di questi tempi qualcosa di buono e di insperato avviene.
E' quando accade sotto i nostri occhi a due passi da Sorrento nel comune di Camigliano nel cassertano dove tra il fuochi dei rifiuti e le mani della malavita sorge questo piccolo miracolo che dovrebbe essere di sprono ed esempio per tutti noi che di iniziative e possibiità ne possiamo avere tante.
Coraggio...Camigliano con tutta la sua popolazione attiva ci viene a dire che una vita decente e a misura d'uomo è possibile ancora!


“Il nostro obiettivo”, afferma il sindaco Vincenzo Cenname, “sarà quello di apportare un incremento di valore a tutti gli edifici esistenti"Il nuovo piano urbanistico di Camigliano, comune del caleno, non prevederà alcuna area di espansione all’interno del perimetro cittadino. La decisione è stata presa dall’amministrazione e comunicata ai cittadini mediante incontri ufficiali avvenuti il mese scorso.

Nessuna zona sarà dichiarata edificabile e, di contro, il Comune si orienterà verso un’azione di riqualifica e ristrutturazione delle abitazioni esistenti ma disabitate, abbandonate o fatiscenti.

“Il nostro obiettivo”, afferma il sindaco Vincenzo Cenname, “sarà quello di apportare un incremento di valore a tutti gli edifici esistenti, prevedendo un piano di recupero per le tante case abbandonate nel centro storico”.

Con questa decisione, il comune di Camigliano si allinea ai principi sostenuti da “Stop al Consumo di territorio”, movimento di opinione nato da qualche anno per difendere il territorio italiano dall’assalto del cemento (di cui si è spesso parlato sulle pagine di questo sito).

Secondo i dati raccolti da tale movimento, nei soli ultimi quindici anni circa 3 milioni di ettari di terreno sono stati divorati dal cemento o dall’asfalto. Tra grandi opere pubbliche, speculazioni edilizie e abusivismo, si è sottratto suolo all’agricoltura e ai pascoli, cioè alle attività redditizie. E quello che ne è risultato spesso è puro spreco, ossia svariate migliaia di case non affittate e capannoni industriali inutilizzati.

Si tratta di un rapido e gravissimo processo di degrado dell’ambiente che purtroppo non viene percepito come tale. Il suolo è considerato una risorsa infinita, si pensa sempre all’espansione, alla moltiplicazione, all’ingrandimento, senza rendersi conto che esistono dei limiti fisici, in particolare in un paese come l’Italia.

La cementificazione del terreno comporta varie conseguenze negative. In primo luogo aggrava la questione delle emissioni di gas serra. Nel suolo è infatti naturalmente contenuto carbonio; se la terra viene scavata e rimossa, tale elemento si libera e si lega all’ossigeno, formando anidride carbonica che si diffonde nell’atmosfera.



La cementificazione del terreno comporta varie conseguenze negativeA causa della presenza di asfalto e cemento, l’acqua piovana non penetra nel terreno e non pencola fino a raggiungere le falde acquifere, ne consegue un impoverimento di queste ultime. Allo stesso tempo tale acqua, invece di penetrare, scivola e va ad accumularsi in superficie e nei corsi d’acqua, provocando fenomeni devastanti come allagamenti, alluvioni, straripamenti di fiumi (i quali spesso vedono il loro regime mutare in torrentizio).

Se si supera il bilanciamento tra terreni naturali e zone edificate, si crea uno squilibrio nell’ecosistema, ossia si giunge ad un punto in cui esso non riesce più ad auto-rigenerarsi. In alcune aree lombarde tale limite è stato già raggiunto. E d’altro canto la Coldiretti ha dimostrato che già ora l’Italia non è più autosufficiente quanto a risorse agricole e alimentari.

Infine costruire nuovi edifici, strutture, strade, significa cancellare la natura, la storia, le bellezze paesaggistiche che caratterizzano il nostro paese e rendono piacevole la vita di milioni di abitanti nonché di turisti (che portano evidentemente ricchezza).

Una politica responsabile dovrebbe vagliare molto bene le conseguenza prima di accondiscendere alla costruzione di nuove infrastrutture, le quali poi spesso si rivelano inutili, perché giustapposte ad altre già esistenti e non utilizzate o incompiute o da ristrutturare. A muovere le leve sono spesso le imprese immobiliari, le lobbies dei costruttori, gli investitori, e a far loro gioco sono le amministrazioni comunali interessate agli appoggi politici (ossia ai voti) e ai rientri economici dati dagli oneri edilizi.

Del resto, nuova edificazione viene considerata nuova ricchezza (che importa se poi la costruzione sia effettivamente utilizzata o no) secondo gli ottusi parametri del PIL, che come è noto da tempo non è affatto in grado di fornire indicazioni affidabili dello stato di benessere e di salute di un paese.



Il primo comune a crescita zero è stato l’ormai ben noto Cassinetta di LugagnanoIl primo comune a crescita zero è stato l’ormai ben noto Cassinetta di Lugagnano, centro del milanese sottoposto, come tutti i comuni della zona, ad una fortissima pressione immobiliare. Il Sindaco Domenico Finiguerra, però, - in accordo con la popolazione - ha deciso di non consentire alcuna nuova costruzione e di dedicarsi al recupero delle case e delle strutture già esistenti nel territorio urbano.

E’ esattamente quanto ora Camigliano si appresta a fare, diventando quindi il secondo comune a crescita zero d’Italia.

Il paese del caleno si era già fatto notare in passato per varie iniziative nell’ambito della salvaguardia dell’ambiente; esso ha infatti avviato la sperimentazione di varie buone pratiche volte alla riduzione dei rifiuti urbani e all’efficienza energetica. Inoltre esso, in quanto membro dell’associazione Comuni Virtuosi (come lo stesso Cassinetta di Ligagnano), lo scorso 22 novembre ha ospitato la cerimonia della terza edizione del Premio nazionale “Comuni a 5 stelle”, che per l’appunto dà riconoscimenti a centri urbani ed amministrazioni che si siano distinti per politiche volte alla tutela del territorio e alla diffusione di nuovi stili di vita più ecosostenibili.

Sorrento: arrivi da turista, parti fosforescente



Sorrento: arrivi da turista e riparti fosforescente!
Una volta, tanti anni fa, quando perdevi una cosa nelle acque della spiaggia S.Francesco o giù Marina grande non potevi più ritrovarla perchè c'erano le tanto odiate alghe! Ma almeno erano di famiglia, quello era il loro posto naturale, eravamo noi gli ospiti che andavamo a disturarle.
Oggi invece se perdi qualcosa in acqua lo stesso non lo ritrovi più perchè c'è tanto di quello schifo che galleggia che sembra che stai facendo il bagno in una raffineria.
Ma la cosa che dovrebbe scandalizzare è che la gente non se ne preoccupa. Ci sono effetti sul corpo, rischi di qualche infezione, delle macchie sul corpo....ma niente si continua a fare il bagno.
Non ci sono più le laghe che erano di casa in quelle acque, ma va bene così, nessuno si chiede il perchè di questo mutamento della natura. MAgari han deciso di traslocare.
E' di oggi la notizia della chiusura con avvisi di garanzia dell'indagine della Procura di Torre Annunziata ha portato a galla molti sospetti sulle analisi eseguite nel 2009 lungo i tratti di mare della Penisola Sorrentina. I giudizi di balneabilità del mare tra Castellammare e Massa Lubrense pronunciati dall´Arpac sarebbero infatti fondati su analisi di laboratorio inesistenti o alterate.
Le amministrazioni comunali hanno dormito, la gente ha avuto malattie, strani sintomi ma mai nessuno aveva pensato all'acqua inquinata. L'assenza di un vero depuratore dovrebbe farci chiedere di chi è la responsabilità di tale mancanza? Chi dovrebbe gestire il depuratore? forse chi ci presenta la bolletta dell'acqua?
Per anni ci hanno preso per i fondelli, ci hanno nascosto la verità, non hanno informato e tutelato la salute dei cittadini.
Ma qualcosa cambia, i cittadini si stanno svegliando, stanno riscoprendo pian piano il gusto di informarsi, di assumere nuovi stili di vita con al centro la tutela della natura.
Ogni giorno un cittadino in più è più consapevole del suo ruolo e valore.
Ogni giorno viene sottratto terreno ad un potere politico sbagliato e arrogante, contro il benessere della persona.
Coraggio, verso la catastrofe ma con ottimismo!

polveri sottili e tumori in costiera

Una volta si diceva: "è nato prima l'uovo o la gallina?". Oggi dobbiamo dire viene prima l'uomo o il parcheggio? Le macchine sono oramai un residuo del passato. Lautomobilista deve solo scegliere come morire: se schiantato contro un muro o una macchina oppure se di tumore tra qualche anno.
Vorrei chiedere ai DIPENDENTI COMUNALI DI SORRENTO addetti alla mobilità se conoscono gli studi di settore sulle polveri sottili (non i PM10 ma i PM2-3)presenti quotidianamente in costiera e che provvedimenti intendono prendere.
I tumori sono in aumento insieme ai parcheggi e alle auto che intasano le notre strade da Castellammare fino a Sorrento.
Per ora abbiamo visto solo qualche dissuasore per fare scena e il solito centro storico chiuso. E quelli che abitano al di fuori? E' giusto che respirinoqueste polveri?
Mi appello al Dipendente STINGA nonchè vicesindaco con delega alla viabilità affinchè possa rispondere ai sorrentini.
Di seguito allego articolo di GIUSEPPE DAMIANO apparso sul primo numero di LA MIA PENISOLA, un'intervista al dottor TORQUATO ESPOSTO che dovrebbe far scattare un campanello di allame se non nelle forze politiche (in altre faccende affaccendati) almeno nei cittadini, padi e madri di famiglie che vogliono uttelare la loro salute e quella dei loro figli e assicurare un futuro migliore e senza morti per tumori causati dalle polveri sottili.
il blog resta a disposizione per ogni replica, proposta per costituire comitati per la salute.
P.s. ricordo che a Milano il sindaco MORATTI è sotto inchiesta per questa quetione.

Un serpentone chilometrico di veicoli, polveri sottili che rimangono «imprigionate» in una bolla di umidità e gas velenosi che si propagano dal costone tufaceo. Elementi micidiali per la salute dell’uomo. E, in particolare, dei cittadini della costiera sorrentina, un suggestivo fazzoletto di terra dove sono concentrati traffico, smog, umidità e tufo. Secondo un’osservazione condotta da esperti oncologi che operano in ospedali e cliniche locali, l’alta incidenza di patologie respiratorie nei centri che vanno da Vico Equense a Massa Lubrense deve annoverare, tra le logiche conseguenze, anche l’inquinamento atmosferico prodotto dai tubi di scappamento di vetture e ciclomotori. «Bisogna avere il coraggio di adottare provvedimenti drastici – spiega Torquato Esposito, medico di Sorrento -. Anche blocchi alla circolazione o l’istituzione delle targhe alterne».
Smog e polveri sottili. L’area maggiormente a rischio è decisamente la Statale sorrentina, venticinque chilometri d’asfalto che si snodano dal casello autostradale di Castellammare di Stabia fino al centro abitato di Sorrento. La concentrazione di veicoli è particolarmente elevata lungo il Corso Italia, nel tratto che va dalla basilica di Santa Maria del Lauro a Meta e all’incrocio del rione Marano a Sorrento. A volte, specie nelle ore di punta, un serpentone di lamiere occupa l’intero tappeto d’asfalto cittadino, creando non solo ingorghi, caos e disagi, ma anche inquinamento da «smog invernale». Smog invernale causato da elevate concentrazioni di «particolato», polveri sottili e anidride solforosa, in presenza di alta umidità. «Le polveri sottili – sottolinea Torquato Esposito – sono particolarmente nocive per la salute dell’uomo». Sono particelle microscopiche presenti in atmosfera, il cui diametro aerodinamico medio si aggira sui dieci millesimi di un millimetro. Si presentano sotto forma di polvere, fumo e micro gocce di sostanze liquidi. Le principali fonti sono l’erosione del suolo, gli incendi boschivi, le eruzioni vulcaniche, la dispersione di pollini, il sale marino, ma sono presenti anche nei processi di combustione come nei motori a scoppio, nell’usura di pneumatici, nei freni e sull’asfalto. La loro nocività dipende dalle dimensioni e dalla capacità di raggiungere diverse parti dell’apparato respiratorio. Le patologie legate all’inquinamento da polveri sottili riconosciute sono l’asma, le affezioni cardio-polmonari e la diminuzione delle funzionalità polmonari. La mortalità è, invece, oggetto di dibattito: tuttavia, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), sulla base di uno studio condotto nel 2000 in otto città del mondo, stima che siano responsabili dello 0.5 per cento dei decessi registrati nell’anno. Quali contromisure adottare? «Monitorare costantemente il flusso di veicoli – conclude Torquato Esposito –. Rendere noti i risultati e, ove necessario, assumere provvedimenti drastici».
Tufo e Radon. Ma la minaccia per la salute dell’uomo proviene anche dal Radon, un gas radioattivo incolore prodotto dal decadimento del Radio. E’ sprigionato da minerali radioattivi e da materiali da costruzione. Tra questi, il tufo, presente nel tipico costone dell’area sorrentina e in alcuni edifici. L’Oms, già nel 1988, classificò il Radon nel «Gruppo 1», dove sono elencate le sostanze di certa cancerogenicità sull’uomo, come il benzene, l’amianto e il fumo di tabacco. Il rimedio, in linea di principio, si basa sulla ventilazione o l’aspirazione forzata dell’aria. Molti dei Paesi industrializzati hanno emanato precise direttive per spingere la popolazione ad affrontare il problema, invitandola a misurare la concentrazione di radon e, ove necessario, a procedere alla bonifica. I valori consentiti variano da Paese a Paese. L’Italia recepisce, in tal senso, una «Raccomandazione» della Commissione europea che fissa i valori di riferimento della concentrazione di Radon nelle abitazioni a 400 Bq (unità di misura della radioattività) per metro cubo per gli edifici già esistenti e 200 Bq per edifici da costruire. Valori che, comunque, rimangono nocivi per la salute dell’uomo, specie in presenza di aree a scarsa ventilazione. Secondo una ricerca condotta qualche mese fa dagli studenti del liceo scientifico «Gaetano Salvemini» di Sorrento, in collaborazione con il Dipartimento di Fisica dell’Università «Federico II» di Napoli, alcuni locali scolastici e del palazzo municipale di Sorrento, pur rientrando nei valori di tolleranza, superano di gran lunga la concentrazione media di Radon presente nelle abitazioni campane (97 Bq per metro cubo, valore, a sua volta, superiore alla media nazionale, che si aggira sui 77 Bq. E sua volta ancora, superiore alla media mondiale). Nella struttura in tufo del Salvemini (sezione «succursale»), il valore medio di Radon è risultato 241 Bq per metro cubo. Alla scuola elementare «Veneto», 230 Bq. Decisamente più basso (73 Bq), il valore di Radon della sede centrale dell’istituto Salvemini, costruzione in cemento armato.

Il discorso tipico dello schiavo - Silvano Agosti




"Il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni a settimana è la cosa più pezzente che si possa fare. Come si fa a RUBARE l'unica vita che uno ha?". Non si parla mai dalle nostre parti (SORRENTO,SANT'AGNELLO, PIANO,META, VICO...e poi TUTTA LA COSTIERA AMALFITANA)degli orari di lavoro. Partendo dal fatto che chi ti offre lavoro pretende di esserepure ringraziato. Manco che il tempo nostro che lui si prende sia sua proprietà o che possa essere pagato on una somma. Se poi vogliamo parlare della somma...beh su un contratto di 6.40 ore giornaliere se ne fanno quando va bene 8-9 pagate sempre al disotto di quello che dovrebbero essere.
Nessuno dice niente. I politici tutti comprati e corrotti dal sistema, anche perchè molt che siedono nella casa comunale poi sono anceh datori di lavoro di hotel, aziende, cooperative. Si chiamerebbe conflitto di interessi ma ache qui nesuno sa cosa sia.Dei sindacati ci sono solo le sigle ma di azione vera meno che zero.
Resta solo il cittadino che per dignità personale e per tirare avanti sta zitto perchè nessuno lo sa e vuole tutelarlo.
Allora capisco che è anche un problema culturale. Oramai è come sei i lavoratori dei nostri posti abbiano abdicato al DIRITTO ALLA FELICITA' e al tempo libero. E' come se fose un lusso che non può appartenere a loro perchè dentro ad un ingranaggio troppo grande dove conta solo PRODURRE per GUADAGNARE per poi CONSUMARE. Allora davvero è un problema culturale dove le parole sono mistificate e perdono il loro vero significato.
Ecco io vorrei - se non sanno farlo i quattro politicanti eletti e quelli che gli ronzano attorno - ridare dignità ai lavoratori, fargli recuerare "l'incanto della vita" ridando senso al tempo liberato. Sono convinto che finquando il lavoro salariato non sarà stato trasformato, le classi lavoratrici non avranno l'attitudine al "tempo libero" che è composto di tre elementi: il riposo, il divertimento e lo sviluppo personale.
Oggi invece la stuazione è completamente diversa perchè la mggior prte del tempo libero non porta ad una riappropriazione dell'esistenza e non costituisce una fuoriuscita dal modello di sviluppo mercantile dominante. Il tempo libero è impegnato anch'esso in attività mercantili. E' in gioco la riconquista del tempo personale. Un tempo QUALITATIVO. Un tempo che coltiva la lentezza e la contemplazione, la cura di sè e dei legami peronali, in una parola della vita vera in quanto libearata dal pensiero del prodotto.
Come sostiene Gorz, è necessaria "una politica del tempo che inglobi l'organizzazione del quadro di vita, la politica culturale, la formazione e l'educazione, che rifondi i servizi sociali e le struture collettive in modo da dare maggiore spazio alle attività autogestite, di aiuto reciproco, di cooperazione e di autoproduzione volontarie"
Siamo pronto a fare il salto di qualità?

Robert Kennedy. Discorso sul PIL. Original Speech (it sub.)




Questo è un grande discorso fatto d un grande americano nel lontano 1968. ppure tutto già era molto chiaro.Cosa è cambiato? poco, troppo poco. Quando ascolto i nosti politici locali sia dimaggioranza che di opposizione, vedo che entrambi cercano soluzioni alla crisi soltanto in una crescita infinita che tale non può essere. Forse loro (essendo abbastanza avanti con l'età) non lo sanno. Oppure - e spr di sbagliarmi - lo sanno ma fanno finta di non saperlo creando gravi danni per le generazioni future.
Reto sempre convinto che una città come Sorrento meriti un cambio di rotta che non significa regredire ma fare quel salto di qualità che ci sganci al mito del PIL che misura solo consumi ma mai la QUALITA' della vita di una comunità. Se davvero la crescita inesa come la intendiamo oggi porta benessere, perchè tanta tritezza ed insoddisfazioe in giro? Forse qualcosa non va...forse dobbiamo rivedere degli stili di vita.
Sfido i politici locli a trovare soluzioni adeguate, serie e di lungo termine pr la salute e il benessere vero dei cittadini. Sono lì principalmente per questo e non per servire il dio economia!
Dalle interviste sui giornali locali sento solo un cumulo di parole vuote alle quali non credono neanche loro, delle quali nemmeno lorosanno la reale possibilità di realizzazione.
Serve un cambio, questo blog tenterà con l'aiuto di chi vuole di intraprendere una strada.
Quella della decrescita ne è una, ritengo la migliore al momento. CHiunque volse farsi compagno di viaggio con le sue idee e proposte e più che benvenuto.
Il blog con la sua attività di informazione resta a disposizione.

Un piano per salvare l'umanità - Intervista a Lester Brown




Ecco no stiamo andando verso un catastrofe ma ci stiamo avviando con ottimismo...sembra che non ci frega niente di niente. A livello nazinale abiamo un nano ipazito con una ore che sta implodendo giorno dopo giorno. Abbiam una misera oppsizione che fato salvo un pò per Di Pietro è pratiamete un optional.
Quello che cidicesterBrown è difondamentale iportanza e andrebbe stdiato nelle scuole, fi da piccoli. Anche qui a Sorrento sembra che ch deieei poteri poitici ed economici si solo concentrato sul bree periodo su come guadagnare di pù a discapito dei tanti e di qelli che verranno dop di noi.
Che politice ambientali adotta il nostro comune? che conoscenze ha? di quali esperti è munito? come combtte absivismo e alvagardia ell'ambiente? e l'opposzone? dorme? e le associoni?i catolici?
svegliamoci per favore!