La Dieta CARB

Il nostro pianeta terra ha la febbre. Lo sappiamo e lo vediamo dai "segnali" che ogni giorno ci manda: alluvioni, terremoti, tsunami, temeprature pazze...Cosa facciamo? aspettiamo con ottimismo la catastrofe oppure decidiamo che riguarda anche noi direttamente?
Opterei per la seconda. Bene ma cosa fare? tante cose ma per cominciare potremmo adottare la DIETA CARB. E che cavole è questa dieta? nulla che riguradi le nostre abitudini culinarie, non almento come lo intenderemmo noi. La dieta CARB è stata proposta da una ecoeditorialista del quotidiano britannico "The Guardiann" Lucy Siegle e riguarda il come far diminuire la nostra impronta ecologica. In altre parole tagliare la nostra produzione quotidiana di GAS INQUINANTI.
I CARBS sono gli etti di anidride carbonica di ciascun oggetto o attvità svolta. Ogni carb equivale a 100gr di CO2 e l'obiettivo è perderne il più possibile.
In Europa è stimato che ognuno di noi ne consuma in media circa 11 tonellate l'anno (sic!) e allora come tagliarla?
Si possono seguire diverse regole o opzioni. Ne cito alcune poi lascio ad ognuno il gusto di scoprirle o inventarle da se.
1)staccare il caricoatore del cellulare dopo che si è ricaricato: 6 carbs
2)spegnere le luci anche se si lascia la stanza per poco tempo: 26 carbs
3)fare la spesa ap piedi in bici o autobus almeno una volta alla settimana: 200 carb
4)abbassare la temperatura dello scaldabagno a 60 gradi centigradi: 600 carbs
5)sostituire il soffione della doccia con una a flusso ridotto: 1292 carbs
6)lavare gli indumenti in lavatrice a 30 gradi anzichè 60: 1796 carbs
7)comprere solo frutta e verdura di stagione: 4800 carbs
8) se si va a lavoro in auto portare conse eventuali colleghi: 10 carbs a persona
9)....
10)....
A voi scoprire il resto o inventarlo.
Sono regole di buon senso che se applicate e trasmesse quotidianamente possono fare tanto e cambiare pian piano le cose.
Coraggio, anche questo dovrebbero insegnare nelle scuole e nelle famiglie e dovrebbe essere una delle priorità di ognuno di noi.

Dissuasori per diversamente abili a Sorrento


A Sorrento la vita per i diversamente abili e per i carrozzini non sempre è facile.
Nel Luglio scorso abbiamo accolto piacevolmente l'iniziativa del dipendente Giuseppe Stinga che a mezzo stampa annunciava l'installazione dei dissuasori in via sersale e così dichiarava: "Sono dissuasori amovibili, che utilizzeremo in via sperimentale per alcuni mesi così per verificarne i benefici. I dissuasori garantiranno il rispetto del divieto di transito, con maggiori tutele per la sicurezza dei pedoni. Si tratta di un provvedimento da tempo invocato dalla cittadinanza e già in queste prime ore abbiamo ricevuto numerosi consensi da parte dei residenti dei commercianti e dei fedeli della vicina Congregazoine dei servi di Maria. Contestualmente all'installazione abbiamo fatto gli opportuni controlli per verificare che le transenne non impedissero il passaggio dei disabili. L'accertamento ha escluso questo tipo di inconveniente, tuttavia, se dovessero giungerci segnalazioni, effetueremo nuove verifiche, apportando tempestive modifiche"
Ad oggi c'è da segnalare che l'esperimento è fallito e non tanto perchè i motorini non ci passano (cosa buona!) ma perchè alcune mamme lamentano la difficoltà a passare con passeggini. Con il passeggino a due è impossibile ed è praticamente impossibile l'accesso per i diversamente abili.
La segnalazione ci è pervenuta da un diversamente abile della nostra penisola che è anche andato a farlo presente ai diretti interessati. A tutt'oggi la situazione è sempre la stessa e le uniche alternative propotegli sono state: di attendere l'intervento del tecnico. Di smontare i poggiapiedi per passare.
La soluzione "migliore" - ma non dignitosa per una città comela nostra - resta fare il giro immenso di via degli aranci per raggiungere il parco Ibsen e luoghi limitrofi. E' assurdo dover far fare un giro infinito - a chi già incontra problemi di circolazione - per ragiungere posti che sono a 10 15 metri.
Le tempestive modifiche non ci sono state ancora e la verifica delle transenne per evitare "questo tipo di inconveniente" evidentemente non è stato fatto con le dovute accortenze.
Non facciamo una bella figura neanche con i turisti che hanno passeggini o che sono portatori di handicap.
Soprattutto spero che la cittadinanza si indigni di fronte a tale situazione e si faccia portavoce di chi ha già poca voce e fa fatica ad essere ascoltato.

Sogliole al mercurio

E' di soli pochi giorni fa il rapporto di greenpeace sulle sogliole tossiche rilevato nel santuorio dei cetacei. Tutti gli esemplari che hanno fatto analizzare risultano contaminati da metalli pesanti, idrocarburi policiclici aromatici e bisfenolo A, in certi casi oltre il limite consentito dalla legge.
E pensare che proprio le sogliole sono consigliate in fase di svezzamento dei bambini. Le analisi, che abbiamo commissionato al Dipartimento di Scienze Ambientali dell'Università di Siena, sono state effettuate su 31 esemplari prelevati in 5 aree al largo di Genova, Lerici (La Spezia), Viareggio, Livorno e Civitavecchia.
Fra i risultati più preoccupanti c'è il dato sul mercurio trovato oltre il limite di legge nel 25 per cento dei campioni (7 esemplari su 31). La concentrazione più alta di mercurio è stata registrata in un campione pescato al largo di Civitavecchia: 10 volte il massimo consentito dalla legge. A Viareggio, in una delle sogliole la concentrazione di mercurio supera del doppio il limite massimo per il consumo umano, mentre in altri due esemplari è il livello di piombo a sforare i limiti consentiti (7 per cento dei campioni).
Ora questi dati non sono assolutamente da sottolvalutare per nessuno tantomeno per noi che orami da mesi continuiamo a convivere con un mare a sapor di sapone, con un depuratore che non depura e con scarichi fognari che alimentano la flora e la fauna del nostro mare.
Niente allarmismi ingiustificati ma non sarebbe il caso di iniziare ad aprire gli occhi? chi controlla le nostre acque? chi ci garantisce la salute dei nostri mari e dei suoi pesci?
Ricordo sempre che un cittadino informato è molto più difficile da prendere per il culo!

Pineta Le tore al sapore di Amianto

Prendiamo atto che il Dipendente Giuseppe Stinga si è reso conto che la situazione polveri sottili in penisola e a Sorrento non è più da sottovalutare e che quindi ha chiesto un tavolo di concertazione con tutti i sindaci della penisola per risolvere il problema.
Leggo sempre dall'intervista rilasciata a "La Mia Penisola" che :"L'obiettivo principale da perseguire è OVVIAMENTE la diminuzione del traffico veicolare, perchè da esso dipende la quantità di particolato emessa dai tubi di scappamento di vetture e motoveicoli. L'amministrazione di Sorrento ha già ettuato dei provvedimenti che erseguono tale finalità, come ad esempio, la chiusura al traffico del centro storico e l'istiruzione di isole pedonali". Geniale.
Bene, siamo lieti di queste lungimiranti proposte ma ci chiediamo e chiediamo al vice sidaco e alla maggioranza di centro-destra dove erano quando sono stati progettati e approvati i grandi parcheggi adiacenti al centro storico? Dove erano quando è stato approvato, progettato e costruito il mega parcheggio Correale? Non ci vuole una laurea per capire che se si costruiscono parcheggi, questi non fanno altro che attirare auto e le auto - si sa- producono quei veleni che tanto bene ai cittadini NON fanno!
Stesso discorso ovviamente vale per tutti gli altri sindaci e responsabili della viabilità degli altri comuni.
Da tener conto poi che non basta chiudere il centro storico soprattutto se poi a farne le spese in termini di aumento di traffico e inquinamento sono rioni grandi e importanti come Marano via degli aranci dove tutto il traffico in entrata e uscita si concentra.
Sembra un pò un controsenso e piangere sul latte versato: prima si fanno costruire un numero grande di parcheggi e poi si chiede di non venire con le auto o di non usarle.
Si certo convengo che è una questione di abitudini, di stile, di cultura della mobilità ma ancora prima di stili di vita dove al primo posto non possono venire sempre gli interessi economici dei soliti pochi sempre a discapito dei soliti tanti cittadini. A dettar le regole per amministrare dvrebbero altre priorità.
E' mancata anche una certa informazione sulla pericolosità di certe scelte e sulla reale pericolosità di determinate fonti di inquinamento che mi fanno pensare che l'ambiente e la salvaguardia di un territorio come il nostro non sano tra le reali priorità di chi ci ha amministrato e ammnistra da almeno 10 anni.
Posto un video tratto dal sito penisolatv che mostra bene l'attenzione verso il grande polmone verde di Sorrento : la pineta Le Tore. il video del bravo Diego Ambruoso si commenta da solo.
Ecco il video

Crescere "dentro"

di Patrizia Mazzola (MDF Milano)

Nel mondo della vendita a tutte le ore, del profitto e del PIL, parlare di non crescere è come l’eresia nel medioevo: si è immediatamente accusati di voler distruggere ciò che ci ha permesso di avere progresso e benessere, si diventa dei terroristi pericolosi o degli squallidi conservatori.
La stessa parola sviluppo è diventata la litania di qualunque economista, sostenibile o non sostenibile, purchè sviluppo.
Non penso sia necessario semplicemente ridurre i consumi, per ripulire la nostra testa dall’idea velenosa di uno sviluppo infinito; credo che la decrescita felice sia l’occasione per una rivoluzione antropologica, animata dal desiderio di costruire un’esistenza più autentica, legata alla terra madre, non come richiamo nostalgico all’infanzia, ma come riappropriazione di radici culturali e scientifiche, finalizzate alla vita di tutti gli esseri, soprattutto delle donne, i cui ritmi naturali sono stati sacrificati sull’altare dell’efficientismo.

Eppure l’armonia con la natura non credo sia naturale, ma anche in questo caso è una forma umana, che il soggetto conoscente applica alla realtà per interpretarla, per avvicinarsela. I liberisti innamorati della crescita sono degli evoluzionisti, perchè sostengono che il sistema si autoregoli, abbia in sè criteri e correttivi che permettono lo sviluppo finalizzato al miglioramento: sembrerebbe davvero una visione spontaneistica… proprio qui sta l’inganno.

La natura procede con cicli di vita/morte/vita/… che devono farci riflettere su ciò che dobbiamo trattenere o lasciar andare per continuare a vivere; percepire questi cicli nell’ambiente e avvertirli dentro di sè non è facile, perchè i tempi del lavoro, così come è oggi, ce li negano.
Le donne non possono celarseli, se lo fanno si trasformano in “uome”: questo forse è il vantaggio del femminile, l’essere biologicamente costrette a confrontarsi con i cicli del sangue, della vita/morte/vita, mettersi faccia a faccia con la morte per apprezzarla, in quanto origine di vita…

La parola decrescita non piace, perchè come la morte richiama al lasciar andare, all’aprire le mani per mollare la presa: ma riuscirebbe il passero a prendere il volo se non mollasse il ramo, se non allargasse le ali, il fagiolo in terra potrebbe dare la pianta se non si consumasse, il figlio potrebbe essere uomo se la madre non lo partorisse, se troppo buona e sempre pronta a nutrire non morisse più?

Esiste perciò una conoscenza del corpo, nel corpo, con il corpo: sono tutte le cose che facciamo con le mani, che segnano i momenti del lavoro di cura, la giornata quotidiana con la preparazione dei cibi, la pulizia e la creazione di piccoli prodotti che rendono la vita apprezzabile. La nostra società non ha mai valorizzato tutto ciò, al contrario l’ha svilito perchè non produce PIL, non consuma prodotti del mercato se non è guidato dai messaggi pubblicitari, è pericolosamente creativo se non si uniforma con le mode.

Mi pare perciò che l’autoproduzione, l’attenzione all’uso delle risorse, la considerazione del lavoro umano in quanto tale e non in base al salario siano idee importanti da sviluppare, proprio per riprendersi del tempo pieno di significati e abbandonare abitudini/schiavitù insensate. La nonviolenza, secondo me, è la via per la ricerca di un modo diverso di essere, quindi in questo senso possiamo definirla innaturale, perchè implica l’abbandono dei ruoli o degli istinti che abbiamo assunto nel tempo.

Ma a questo punto mi viene naturale parlare di crescita interiore, come sinonimo di decrescita: crescere dentro per non invadere fuori.